Un dedalo di canali, tantissimi ponti alcuni dei quali levatoi che si aprono ad orari specifici per permettere alle navi il passaggio, regalando ai turisti uno spettacolo romantico e suggestivo. Una città mutevole nell’aspetto e nel nome da San Pietroburgo a Pietrogrado nel 1914; a Leningrado durante il regime comunista; per poi tornare a chiamarsi San Pietroburgo con la caduta del Muro di Berlino. Il suo centro storico, cinto da un lato dalla silente Neva e dall’altro dal fiume Fontanka, è costellato di eleganti palazzi in stile neoclassico, simbolo della potenza tramontata degli zar. E proprio dal fiume Neva ha origine, partendo dalla piazza del grande palazzo la celebre Prospettiva Nevskij, arteria principale della città piena di negozi e bar alla moda, di ricchi palazzi, musei d’eccellenza e teatri dove gli spettacoli di danza classica sono tradizione e orgoglio nazionale.
San Pietroburgo è uno “sfizio” divenuto città, quella dello zar Pietro I, detto il Grande, che nel 1703 fece edificare su una palude la sua capitale. Allo stesso modo, i suoi successori continuarono su quella scia di sfarzo, ricchezza e cultura, tanto che oggi la seconda città della Russia.
Ma parlare di San Pietroburgo non può prescindere dal nominare il gioiello che la rende famosa in tutto il mondo e che crea con la città stessa un connubio inscindibile: Ermitage!
Ufficialmente chiamato Museo Statale, ospita una delle più importanti collezioni d’arte del mondo; l’edificio in origine faceva parte della reggia imperiale che per due secoli ospitò le famiglie degli zar Romanov, fino alla Rivoluzione d’Ottobre. È uno dei musei d’arte più visitati al mondo. In origine il nome indicava un complesso architettonico che compredeva diversi edifici appartenenti ad epoche storiche differenti; oggi il museo si estende ben oltre gli edifici iniziali (tra cui il Palazzo d’Inverno), occupando anche una parte del Palazzo dello Stato Maggiore, il Palazzo Menshikov, il Museo della Porcellana, l’esposizione permanente presso la reggia di Strelna e il deposito di Staraja Derevnia. Espone opere di numerosissimi autori, fra i quali Caravaggio (Suonatore di liuto), Paul Cézanne (Fumatore di pipa o La signora in blu), Leonardo da Vinci (Madonna Litta), Edgar Degas, Paul Gauguin (le ragazze), Henri Matisse (la Danza), Claude Monet, Pablo Picasso, Pierre-Auguste Renoir, Rembrandt, Vincent Van Gogh.
San Pietroburgo è una città di magnificenza inquieta, dove da maggio a luglio la notte cessa di esistere per lasciare spazio alle “notti bianche”; un fenomeno in realtà comune a tutti i luoghi vicini al circolo polare artico dove il sole, in un determinato periodo dell’anno, non scende mai sotto l’orizzonte (o lo fa per poche ore).
Nessun luogo ha però mai trovato la stessa celebrazione poetica e narrativa che è stata riservata a a questa città:
“e sono chiare le dormienti strade deserte
e luccica d’un vivo chiaror la guglia dell’Ammiragliato,
ed impedendo che per l’orizzonte dorato si spanda la notturna tenebra,
già s’affretta a dare il cambio su nel cielo l’una all’altra aurora,
concedendo alla notte sol mezz’ora. …”
come le descrive Aleksandr Sergeevič Puškin nella sua introduzione al “cavaliere di Bronzo”.
Le notti bianche sembrano fatte apposta per i sognatori, proprio come il protagonista dell’omonimo romanzo di Fedor Dostoevskij, che deluso dal mondo circostante ed immerso nel suo mondo fatto di illusioni, trova pace solo al crepuscolo, passeggiando lungo i canali di Pietroburgo. E’ una notte bianca quella in cui si imbatte nella splendida Nasten’ka, che all’istante fa breccia nel suo cuore.
Ed anche con la struggente bellezza dei suoi viali scenografici e delle cupole dorate delle sue chiese, San Pietroburgo è una città dal fascino fiabesco e dall’anima artistica in cui il divertimento è considerato un vero e proprio stile di vita. Potete venirla a scoprire insieme a noi, in un viaggio che sarà un’indimenticabile scoperta della città insieme a Mosca e alle città dell’anello d’oro, proprio nel periodo delle notti bianche, dal 11 al 18 luglio